Con l’AI generativa foto e video rischiano di morire?

7 Luglio 2023
Immagine realizzata con stable diffusion

Negli ultimi anni il mercato è stato invaso da servizi di Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) capaci di generare testo, immagini, video e musica in funzione di stringhe di comando definite prompt.

Sebbene le prime versioni di queste piattaforme non riuscissero a soddisfare appieno le aspettative dei loro early adopter, nel giro di una manciata di mesi il livello qualitativo raggiunto dai servizi di GenAI si è alzato clamorosamente, al punto da far nascere l’esigenza che l’AI stessa sia addestrata per riconoscere e distinguere ciò che è prodotto da essa e ciò che è invece prodotto da un essere umano e dai suoi strumenti “convenzionali”.

Cosa determina questa rivoluzione nel mondo della fotografia e dei video? Poter generare a basso costo, in tempi brevi e senza la necessità di spostamenti, set, casting e tutto il resto ucciderà il settore foto video o semplicemente lo cambierà, come nel tempo è già accaduto in moltissimi settori?
Chiunque abbia provato servizi come quelli offerti da Midjourney, Dall-E, Stable Diffusion, RunwayML e molti altri, ha ormai capito che generare immagini e video altamente realistici non è ormai difficile né particolarmente costoso, grazie alla potenza di questi strumenti.

Una rivoluzione che sembrerebbe ricordare da vicino quelle innescate dalla prima rivoluzione industriale, quando lavori sino ad allora svolti da esperti artigiani furono assegnati a macchine meccaniche, così da aumentare il ritmo di produzione e diminuire tempi e costi. Ma è davvero di questo che stiamo parlando? È probabile che a questa domanda non possa essere data una risposta univoca.

Di sicuro queste applicazioni avranno un forte impatto sul mercato delle foto e dei video stock, nel quale aziende e agenzie che vogliono realizzare contenuti a costi sostenibili cercano da sempre qualcosa che sia adatto alle loro esigenze, spesso finendo per accontentarsi del meglio che trovano.

Diverso è il discorso legato a foto e video che raccontano eventi, che mostrano luoghi o avvenimenti, che riprendono ciò che accade per trasmetterlo in live streaming, etc. Ovviamente le applicazioni dell’AI intervengono già anche in questi ambiti, così come i molti livelli di automazione che già da tempo sono disponibili per le riprese, la regia, il montaggio e in tutte le fasi del lavoro, ma è davvero difficile immaginare che, prima o poi, si possa davvero fare a meno dei professionisti di fotografia e video.

Ciò che è invece probabile, e che chiunque lavori in questi ambiti deve comprendere e attuare, è che la qualità nei segmenti ad alto budget salga molto e che si crei una frattura ancora più ampia tra i lavori di alto livello e quelli ordinari, per i quali non saranno invece richiesti particolari standard qualitativi.

Qualcosa che è già accaduto con l’avvento degli smartphone e delle molte piattaforme su cui i lavori fatti con quegli strumenti hanno trovato spazio. Molte delle dirette che in questi anni abbiamo visto sui social, ad esempio, avevano standard qualitativi appena sufficienti, sia per la compressione operata dalle piattaforme stesse, sia perché gli stessi operatori dell’informazione hanno iniziato ad usare nei TG e nei loro format immagini e video ripresi da smartphone, spesso in verticale e talvolta ai limiti della fruibilità.

Ciò che dobbiamo aspettarci, dunque, e che sta già accadendo, è un cambiamento che non riguarda principalmente i nuovi strumenti e il loro tasso di adozione, ma semmai ciò che ne consegue in termini di aspettative da parte dei clienti, di allocazione e distribuzione dei budget. A rimetterci non saranno tutti gli operatori del settore, ma soltanto quelli che non sapranno cogliere i cambiamenti rapidissimi che la società e il business stanno vivendo.

Non sarà l’AI a portarci via il lavoro, ma il nostro immobilismo e la nostra incapacità di guardare oltre e di trovare strade nuove entro le quali praticare il lavoro più bello del mondo, che è quello di osservare la realtà e immortalarla in uno scatto o in un video. Oppure di esaltarla e trasformarla con l’aiuto delle nuove tecnologie e dei nuovi strumenti.

Immagine realizzata con Clipdrop – Stable Diffusion

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Claudio Gagliardini
Esperto, formatore e relatore in Web Marketing, Social Media e comunicazione online.
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