Un weekend in Alta Badia per la Coppa del Mondo di Sci Alpino

26 Dicembre 2014
Coppa del Mondo di Sci Alpino Alta Badia

Avete mai visto una gara di Coppa del Mondo di Sci Alpino dal vivo? A me era già capitato, a Sestriere qualche anno fa, e poi anche in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, ma il 21 dicembre scorso ho avuto la grande opportunità di assistere allo Slalom Gigante di Alta Badia, sulla mitica pista della Gran Risa, in un modo diverso e singolare.

Ho avuto il piacere, infatti, di essere ospite di UBI Banca, sponsor della delle squadra squadre di Coppa del Mondo di Sci Alpino, e di FISI (Federazione Italiana Sport Invernali), che ringrazio di cuore e che mi hanno concesso l’opportunità di vedere da vicino un assaggio del “dietro le quinte” della gara, e del lavoro incredibile degli atleti e di tutto lo staff del “circo bianco”.

Coppa del Mondo di Sci Alpino Alta BadiaUn weekend entusiasmante, che mi ha portato sulla tribuna della pista, a tifare Azzurri in due manche formidabili e in giro per il sito di gara, tra gli addetti ai lavori, per comprendere meglio come nasce una gara e come essa arriva nelle case della gente, in giro per il mondo.

Uno dei momenti più particolari, infatti, è stata la visita alla cabina di regia di Infront Sports & Media, azienda che gestisce i diritti televisivi e pubblicitari della Coppa del Mondo di Sci Alpino e che, tra le molte altre cose, si occupa della produzione, della distribuzione e della regia di eventi come quello di Alta Badia oltre ad essere marketing agent e advisor di FISI.

La cabina regia di InfrontEro già stato in una cabina di regia, in passato, e avevo una vaga idea di cosa aspettarmi. La particolarità dell’evento e la sua imprevedibilità, tuttavia, ne complicano il “confezionamento” e lo rendono una sfida entusiasmante. Sembra banale, seguire uno sciatore lungo un tracciato, ma le variabili in gioco sono molte e la ripetitività del gesto atletico impone una struttura narrativa dinamica e creativa, per evitare l’effetto soporifero che affligge molte discipline sportive in TV. Compito egregiamente svolto dal regista e dallo staff Infront, onnipresente e organizzatissimo.

In pista, invece, addormentarsi è ben più difficile. L’esperienza è adrenalinica, il freddo ci mette del suo e una delle armi migliori per combatterlo è un tifo incandescente, in cui passione, folklore e un pizzico di follia si mescolano a dovere per un risultato incredibile: un sacco di gente che supporta atleti e colori diversi, che si diverte gomito a gomito, senza insultarsi, senza picchiarsi e senza dare filo da torcere a steward e poliziotti, come purtroppo avviene in troppe altre discipline sportive.

Lo sport è competizione, sfida, confronto, ma in nessun caso dovrebbe diventare scontro, perché i valori portanti di questa importante forma di cultura, spesso sottovalutata, sono altri e ben più nobili: unione, incontro, condivisione, crescita, divertimento e armonia.

Gli azzurri alla consegna dei pettoraliValori che lo sci alpino sembra incarnare alla perfezione, in pista e fuori. Te ne accorgi subito, a partire dagli eventi che precedono la gara, come quello organizzato a La Villa la sera prima del gigante, per la consegna dei pettorali.  Tanta gente, tante nazioni rappresentate, tante lingue e un solo obiettivo: divertirsi e abbracciare i propri atleti preferiti, tributando agli altri il calore e il rispetto che meritano.

Lo sport vero è questo: gioire quando si vince e togliersi il cappello quando vincono gli altri, perché lo spirito competitivo più genuino non contempla l’annientamento degli avversari, ma una sinergica ricerca del miglioramento, possibile solamente se ci si sorpassa gara dopo gara, se un po’ si tira e un po’ si insegue.

Luoghi incantevoli, in Alta BadiaIl weekend in Alta Badia è stato un prezioso short break in una dimensione in cui sarebbe bello immergersi molto più spesso. Un mondo dinamico, organizzato, strutturato, in cui ciascuno fa il suo, al meglio, per confezionare un grandissimo evento a livello mondiale. Il tutto in pochi giorni di lavoro e in qualsiasi condizione meteo, con la sola certezza di dare ciascuno il massimo: organizzatori, atleti, volontari, sponsor e addetti ai lavori di qualsiasi natura e livello.

La gara è solo la punta di questo fantastico iceberg. Il momento incredibile in cui tutti si ritrovano sulla pista per tifare gli atleti e questi si gettano sulla pista per onorare una grande festa, che la stazione sciistica ospitante attende per un anno intero.

Alla fine di questa attesa, dopo un paio di giorni di allestimento pista e strutture, tutto il circo si ritrova in piazza, in paese, per l’estrazione dei pettorali, che rappresenta la prima emozione sportiva del weekend. Quella di La Villa è arrivata a chiusura di uno spettacolo davvero notevole, che ha visto sul palco due fenomeni dello slackline, Lucas Huber e Marvin Wiere, seguiti dalla sfilata di moda di una boutique locale, con la partecipazione di Miss Sudtirol 2015, Valentina Campanella.

Purtroppo, unica nota negativa in tutto il weekend, già dall’estrazione appariva chiaro che i nostri non avrebbero avuto una domenica trionfale. L’unico azzurro tra i migliori quindici, Roberto Nani, ha pescato proprio il 15, ultimo pettorale del primo gruppo e pessimo presagio per una gara in cui riuscirà comunque a difendersi, portando a casa un onorevole sesto posto.

Con Mattia Casse e Matteo MarsagliaOltre alla gara, le emozioni più belle del weekend sono state l’incontro con due degli azzurri prima della cena, Matteo Marsaglia e Mattia Casse, simpatici e disponibili e la cena in un ristorante d’eccellenza, ospite dei ragazzi di Infront, con la carne meravigliosa de L’fanà Grill Stube, locale davvero di grande livello.

Con Kristian GhedinaAltra menzione merita il Motor-Home Audi, fondamentale per averci accolto e riscaldati tra una manche e l’altra e per averci sfamato a fine gara, con ottimi prodotti locali. In quel contesto ho avuto l’ultimo graditissimo incontro della due giorni, che si era aperta con un meraviglioso Gustav Thöni in sala accrediti, la sera del sabato: il simpaticissimo Kristian Ghedina, quasi irriconoscibile dietro una barba nerissima da boscaiolo, ma decisamente esplosivo. Gran bella persona, che solo a guardarla negli occhi capisci essere autentica e schietta, come quasi sempre accade con gli uomini e le donne della montagna.

Un weekend incredibile, che mi lascerà un ricordo indelebile. Grazie a chi lo ha reso possibile!

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