‪#‎IceBucketChallenge‬, qualche riflessione

23 Agosto 2014
IceBucketChallenge

‪#‎IceBucketChallenge‬, qualche riflessione, se pensare è ancora lecito.

PREMESSA:

  1. ho fatto la donazione, com’è bene che sia (ma nessuno deve sentirsi comunque obbligato).
  2. Non ho fatto la doccia, perché non lo ritengo indispensabile / opportuno (ma nessuno deve sentirsi obbligato a pensarla come me).

Ciò premesso, se è lecito ancora ragionare in questa civiltà, e senza inutile polemica, ecco di seguito qualche libera e personale considerazione in merito al fenomeno (social)mediatico dell’estate 2014:

#IceBucketChallenge PRO

  • Funziona, è virale, porta donazioni ad una buona causa.
  • Fa partecipare i VIP gratuitamente.
  • E’ un gioco, quindi fa divertire, quindi funziona. Geniale.
  • Anche se chi si secchia non dona contribuisce comunque alla diffusione dell’iniziativa.
  • Porta consapevolezza, porta donazioni, non fa male a nessuno, è divertente.

#IceBucketChallenge CONTRO

  • Funziona perché partecipano VIP e celebrità.
  • Funziona perché attraverso VIP e celebrità si sfonda su tutti i media.
  • OK, tante secchiate d’acqua e ghiaccio, tante risate, ma altrettante donazioni?
  • E’ un gioco e sulle malattie sarebbe meglio non giocare, ma in questo caso il fine giustifica il mezzo. Forse. Geniale?
  • E’ una catena di Sant’Antonio, non meno odiosa di tante altre, in quanto tale.
  • E’ un rito collettivo, una moda. Se la snobbi sei una merda!
  • Spesso la componente “protagonismo” è preponderante rispetto al messaggio e alla finalità.
  • E’ davvero questo il modo in cui si può fare ricerca, nel mondo? Ci sta bene che sia così?
  • Acqua e ghiaccio che scorrono a fiumi, sprecati, mentre in giro per il mondo c’è gente che fa chilometri per poche gocce.
  • Come tutti i riti collettivi, se vieni chiamato in causa e ti rifiuti sei una merda!
  • Nessuna riflessione è ammessa: funziona, è a fin di bene, lo fanno tutti, se ci rifletti su e fai le tue considerazioni sei una merda!
  • Come troppo spesso accade o si fa “il botto” o le coscienze restano pigre e silenziose e le istituzioni dormono altrettanti sogni tranquilli.

Non traggo conclusioni, ma mi limito (e questo dovremmo sempre farlo tutti) ad elencare i PRO e i CONTRO dell’iniziativa, riflettendoci su senza gettarmi a capo fisso in qualcosa, senza nemmeno averla valutata.

Grazie a chi vorrà alimentare la discussione o aggiungere punti o aspetti che sicuramente mi sono sfuggiti.

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Claudio Gagliardini
Esperto, formatore e relatore in Web Marketing, Social Media e comunicazione online.