Cattiva crisi e buone idee: la settimana del baratto
Una grande iniziativa del portale www.bed-and-breakfast.it, dell’amico Gibì Scivoletto, rilancia una vecchia pratica di pagamento, mai del tutto abbandonata dall’uomo e assai gradita e “simpatica” in periodi di crisi e di rinascita morale come questo. Il portale, leader nazionale nel settore turistico, con particolare riferimento al segmento dei bed and breakfast, lancia in questi giorni la Settimana del Baratto, una fantastica iniziativa cui personalmente aderisco ed alla quale auguro un grande successo.
Vi sembra una cosa strana? Vi state chiedendo cosa mai si possa barattare nel XXI secolo? Davvero si può pensare di tornare indietro nel tempo e di provare a fare qualcosa di costruttivo senza i soldi contanti? Evidentemente sì e la cosa mi riempie di gioia e di aspettativa. E non è un’utopia un po’ “fricchettona”, credetemi; lo dico anche a certi colleghi, spesso troppo presi dal business e dal denaro “vero”, ma una buona pratica di civiltà, di cultura e di solidarietà. Questo il web può farlo: unire, coinvolgere e avvicinare offerte diverse e domande in evoluzione, spesso sopite e latenti.
Il meccanismo dell’iniziativa è semplice; leggo dal sito: “Nei giorni che vanno dal 16 al 22 novembre 2009 in tantissimi B&B italiani si potrà soggiornare gratuitamente, o meglio, barattando beni o servizi in cambio dell’ospitalità. Volete qualche esempio? Preparate delle ottime conserve? Ottimo, potreste barattarle con un paio di pernottamenti inclusa colazione. Avete una enorme collezione di dvd o dvx e non trovate più lo spazio dove sistemarli? Perfetto, portateli in dono ai gestori di una struttura ricettiva in cambio di un indimenticabile weekend“.
Ma che bello! C’è spazio anche per le mie competenze web, quindi, ed è proprio questo che andrò a proporre. Pagine e consulenza web in cambio di ospitalità gratuita in occasione di fiere, eventi, congressi o magari soltanto per un week-end di relax. E se qualcuno dovesse sostenere che con questo sistema si svilisce la professionalità di chi vive vendendo determinati prodotti e servizi, anziché scambiarli, ho già pronta una replica secca e decisa: non è un professionista vero e capace, il contadino che passa la sua vita curvo sui campi in cambio soltanto di patate e carote da mangiare? Meditate gente. Questo è poco più che un bel gioco, ma se tutti noi lavorassimo e guadagnassimo per vivere, anziché fare il contrario, il nostro sarebbe un mondo assai più bello, giusto e colorato!